Quali sono le vibrazioni meccaniche pericolose per i...

2022-08-26 18:37:58 By : Ms. Lucky Zhang

Un nuovo documento dell’Inail fornisce un importante riferimento operativo per la misura, la valutazione e il controllo del rischio vibrazioni meccaniche nei luoghi di lavoro. Le vibrazioni al sistema mano-braccio e le vibrazioni al corpo intero.

Roma, 11 Set – Molti articoli del nostro giornale hanno ricordato come l’esposizione professionale a vibrazioni meccaniche possa presentare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. E come sia, dunque, necessario valutare correttamente questi rischi e, laddove necessario, mettere in atto tutte le misure tecniche di prevenzione e protezione consentite dallo stato dell’arte e tutte le misure organizzative concretamente attuabili.

A questo proposito si ricorda che nel nostro Paese l’ esposizione professionale a vibrazioni meccaniche “è stata regolamentata per la prima volta dal d.lgs. 187/2005 di attuazione della direttiva vibrazioni 2002/44/CE”, decreto che “è stato successivamente incorporato all’interno del d.lgs. 81/2008, nel quale compare come Capo III del Titolo VIII sulla protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni meccaniche, e risultando integrato dall’Allegato Tecnico XXXV”. Senza dimenticare che il Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro e l’Inail hanno pubblicato le Indicazioni operative per la corretta applicazione del Titolo VIII del d.lgs.  81/2008, tra cui anche il Capo III.

Tuttavia, malgrado le indicazioni normative e operative citate, “numerosi aspetti tecnici e metodologici riguardanti la corretta valutazione del rischio vibrazioni, sono rimasti aperti e richiedono ancora oggi una risposta”.

A segnalarlo è la prefazione, a cura di Sergio Iavicoli, della nuova pubblicazione realizzata dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail dal titolo “La valutazione del rischio vibrazioni”, una pubblicazione che si propone come riferimento operativo per la misura, la valutazione e il controllo del rischio derivante dall’esposizione alle vibrazioni meccaniche nei luoghi di lavoro.

Questi gli argomenti trattati nell’articolo:

Il nuovo documento - curato da Pietro Nataletti e Angelo Tirabasso (Inail - Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale), Raffaele Sabatino (Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici) e Paolo Lenzuni (Unità operativa territoriale di Firenze) – vuole essere per gli RSPP, e per tutti coloro che si occupano di prevenzione nei luoghi di lavoro, un documento operativo di sintesi sulle attuali conoscenze nazionali e internazionali.

Un documento che permetta di valutare nel migliore dei modi i rischi legati all’esposizione alle vibrazioni meccaniche, sia quelle trasmesse al sistema mano-braccio che quelle trasmesse al corpo intero.

In particolare la pubblicazione fornisce indicazioni operative dettagliate sulla corretta metodologia di valutazione del rischio vibrazioni per ciascuno dei tre ‘percorsi’ previsti dall’art. 202 del d.lgs. 81/2008 che “utilizzano, alternativamente, i dati di certificazione dei costruttori, le banche dati o le misurazioni. Per ognuno di questi percorsi è inoltre definito un metodo per il calcolo dell’incertezza associata alla stima dei descrittori di rischio”.

Il documento è poi completato da varie indicazioni tecniche per la riduzione del rischio e da un’ampia casistica di esempi.

Ci soffermiamo brevemente oggi su alcune indicazioni generali tratte dal documento, ad esempio in relazione alla definizione delle vibrazioni meccaniche.

Si indica che le vibrazioni sono “oscillazioni meccaniche rispetto ad un punto di riferimento, determinate da onde di pressione che si trasmettono generalmente attraverso corpi solidi; le oscillazioni caratteristiche delle vibrazioni possono essere libere o forzate, ossia influenzate da una forza esterna come nel caso dell’utilizzo di strumenti da parte di un lavoratore”.

In particolare il termine vibrazione si riferisce “ad una oscillazione meccanica, attorno ad un punto d’equilibrio, potendosi distinguere i seguenti parametri”:

Riportiamo dal documento una semplice visualizzazione dei vari parametri:

Inoltre si indica che in relazione al potenziale impatto sulla salute dei soggetti esposti nei luoghi di lavoro, le vibrazioni “vengono tipicamente quantificate mediante la quantità cinematica ‘accelerazione’. Due elementi cardine dell’accelerazione sono rappresentati dalla frequenza e dall’intensità”. La frequenza è espressa in Hertz (Hz), mentre “l’intensità è solitamente definita in base al valore quadratico medio (root mean square o r.m.s.) dell’ampiezza, ed è espressa in m/s2”.

E si ricorda poi che:

Il documento segnala che per vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio “si intendono le vibrazioni meccaniche che se trasmesse al sistema mano-braccio nell’uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari (d.lgs. 81/2008, art. 200 comma 1, lettera a)”. E che l’insieme di questi disturbi è noto “con il termine ‘sindrome da vibrazioni mano-braccio’”.

Ad esempio l’esposizione a questo tipo di vibrazioni “si riscontra in lavorazioni nelle quali si impugnano utensili vibranti quali martelli demolitori, decespugliatori, motoseghe, smerigliatrici, scalpellatori e attrezzature sottoposte a vibrazioni e/o impatti”.

Invece per vibrazioni trasmesse al corpo intero “si intendono le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide (d.lgs. 81/2008, art. 200 comma 1, lettera b)”.

Ad esempio l’esposizione a queste vibrazioni si può riscontrare nelle attività “a bordo di mezzi di movimentazione usati in industria e in agricoltura, mezzi di trasporto e, in generale, macchine industriali vibranti (gru, autogru, trattori, ruspe, carrelli elevatori, ecc.)”. E tale esposizione “è tipicamente associata alla guida del mezzo e quindi avviene mediante il contatto con il sedile”.

Una tabella del documento riporta i dati di alcune patologie dovute a vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo intero come fattore causale o concausale.

Rimandiamo alla lettura integrale della pubblicazione e ne riportiamo, in conclusione, l’indice:

1.2 Il titolo VIII del d.lgs. 81/2008 e s.m.i.

2. Determinazione dell’esposizione al rischio vibrazioni

2.2 Descrittori di esposizione a vibrazioni

2.3 Valori soglia e misure di prevenzione

2.5 Misura dell’esposizione al sistema mano-braccio

2.5.2 Posizionamento ed orientamento del sensore

2.5.9 Metodo supplementare di misura per il rischio vascolare

2.6 Misura dell’esposizione al corpo intero

2.6.2 Posizionamento ed orientamento del sensore

2.6.6 Calcolo del valore totale della vibrazione

2.7.1 Conformità alla vecchia e alla nuova direttiva macchine

3. Il documento di valutazione del rischio

3.1 Le fasi della valutazione del rischio

3.3 L’identificazione delle condizioni espositive da valutare

3.5 Altri elementi di cui tenere conto nella valutazione del rischio

3.6 Il programma delle misure tecniche e organizzative

3.7.1 I DPI per le HAV

3.8 L’informazione e la formazione

4. Il controllo delle vibrazioni meccaniche delle macchine

4.1 Modello meccanico di un sistema ad un grado di libertà

4.2 La riduzione passiva delle vibrazioni meccaniche

4.3 La riduzione attiva delle vibrazioni meccaniche

Appendice A - Metodo della quarta potenza della dose di vibrazioni

Appendice B - Metodo dei valori rms costanti

Appendice D - Male dei trasporti

F.2 Incertezza associata al campionamento (uC)

F.2.1 Contributi all’incertezza sulla stima di accelerazione

F.2.2 Metodo che prevede l’esecuzione di misure in campo

F.2.3 Metodo che prevede il recupero delle informazioni nella BDV

F.2.4 Metodo che prevede l’uso delle informazioni fornite dal fabbricante

F.3 Incertezza associata alle caratteristiche della strumentazione (uS)

F.4 Incertezza associata al posizionamento e all’orientamento del sensore, e all’accoppiamento con il macchinario (uL)

F.5 Incertezza composta sul descrittore di accelerazione

F.6 Incertezza associata alla stima del tempo di esposizione (uT)

F.7 Incertezza sul descrittore di esposizione

F.8 Incertezza sul descrittore di vibrazione su Periodi brevi

F.11 Confronto con valori limite

Appendice H - Esempi di calcolo dell’esposizione

H.1 HAV - Esposizione dovuta ad una sola lavorazione

H.2 HAV - Esposizione dovuta a diverse lavorazioni

H.3 WBV Esposizione dovuta ad una sola lavorazione

H.4 WBV Esposizione dovuta a diverse lavorazioni

H.5 WBV Esposizione a vibrazioni impulsive

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “La valutazione del rischio vibrazioni”, a cura di Pietro Nataletti e Angelo Tirabasso (Inail - Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale), Raffaele Sabatino (Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici), Paolo Lenzuni (Unità operativa territoriale di Firenze), Collana Salute e sicurezza, edizione 2019 (formato PDF, 7.34 MB).

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